Faq

1– perché il manto erboso pronto a rotoli invece della semina?
Per diverse ragioni. La principale di natura economica, il trend di riduzione del gap con il costo da sostenere per la semina è irreversibile e sempre più marcato. Secondo poi, per alcune varietà come la dichondra repens - la semina non effettuata da operatori specializzati porta ad un quasi sicuro fallimento, si va incontro ad una lotta impari con le infestanti e una fitta competizione dei germogli che determina disomogeneità anche nelle dimensioni delle foglioline. Poi la considerazione innovativa, il cliente va al lavoro la mattina e quando torna trova l'ambiente esterno piacevolmente trasformato. Ho personalmente assistito a scene lacrimevoli in questo senso…
2– perché il manto erboso a rotoli anziché il prato sintetico?
Intanto va considerato che per un prodotto accettabile in lattice occorre spendere almeno 80€/mq.esistono listini molto più economici, nel qual caso l'unico elemento di confronto con il prato naturale è soltanto il colore verde,a volte neanche quello con il riflesso prodotto dalla plastica. Infatti trova oggi diffusione quasi esclusivamente in ambito sportivo, non certamente in quello residenziale. Personalmente lo considero al pari di un lastricato da esterno, non certo un'alternativa al prato naturale.
3- qual è il ciclo vitale del manto erboso a zolle?
Non esiste una data di scadenza del prodotto, la sua durata ed il suo aspetto dipendono unicamente da pochi ma indispensabili fattori, quali: la disponibilità e la qualità dell'acqua per l'irrigazione, il modo in cui la stessa viene distribuita, che dipende inoltre dalle condizioni ambientali e dalla varietà messa a dimora, le periodiche concimazioni, su cui torneremo in seguito.
4- posso preparare io il substrato che alloggerà le zolle?
Certamente sì. Anche qui, però, tornano utili una serie di considerazioni. Nel caso di un nuovo giardino da allestire per la prima volta, è un'operazione relativamente semplice. Intanto occorre montare l'impianto irriguo. Poi,una volta apportato il fondo (almeno 20/30 cm) arricchito da un substrato superficiale di terriccio, il tutto ben fresato ma non eccessivamente compattato, si procede ad un livellamento con rastrello e poi con rullo leggero. Si consiglia di non considerare l'altezza della zolla e pertanto considerare il livello del substrato al pari del prato finito, in quanto da subito e poi nel tempo il fondo si compatta. Quindi si stendono le zolle avendo cura di far ben aderire i lembi senza sovrapporli l'una con l'altra. Infine si rulla, con un peso deciso,sopra il prato ed irrigare copiosamente i primi giorni per favorire la radicazione e superare senza problemi lo stress da trapianto. Se viceversa la situazione di partenza è quella di un prato preesistente, magari con erbacce alte e variegate, alle operazioni sopra descritte va preceduto un diserbo totale, quindi non selettivo, a base di glifosate da applicare in pieno sole e senza vento, quindi attendere 7/10 gg per dar modo al prodotto di esplicare al meglio la sua funzione. Ad ogni modo, una buona riuscita del manto erboso a rotoli dipende molto dalla preparazione del substrato, pertanto bisogna valutare bene se procedere al "fai da te" o affidarsi alle cure del giardiniere.
5- il manto erboso può essere calpestato dopo l'applicazione?
Sarebbe meglio aspettare qualche giorno, in quanto le radici delle plantule sono in corso di radicazione nel substrato. Se la zolla viene mossa da uno spostamento repentino del calpestio, l'attecchimento viene compromesso.
6- Quale varietà colturale devo scegliere?
Le variabili insite nel quesito sono diverse. Senza fare troppa dottrina, nel settore dei tappeti erbosi si distinguono specie che si adattano meglio ai climi miti – c.d.macroterme – ovvero ai climi più rigidi – c.d. microterme, queste ultime sempreverdi; le prime, in alcuni casi, scontano una dormienza vegetativa che ne determinano una attenuazione del colore. Certamente nelle zone a clima temperato sono da preferire le macroterme, quali ad es. dichondra, paspalum, cynodon, zoysia, che necessitano di minor manutenzione in termini di frequenza di taglio e apporto irriguo, in questo senso esistono varietà microterme con caratteristiche simili alle macro, come la festuca arundinacea, molto tollerante alle temperature torride a alla siccità. Un ulteriore pregio delle macroterme è la natura stolonifera, nel senso che la propagazione avviene in orizzontale, riparando eventuali danni prodotti, ad es., da un intenso calpestio. Per contro, condizioni ambientali sfavorevoli, quali eccessiva ombra e umidità, determinano un diradamento del prato, nel qual caso meglio orientarsi verso le microterme.
7- esiste un prato che non deve essere tosato?
Assolutamente sì, la dichondra. 3/4 tagli all'anno sono consigliati, ma non indispensabili, solo per abbellirne l'aspetto, favorendo una rigenerazione fogliare.
8-che varietà predilige easy prato?
Nel tempo, abbiamo imparato a distinguere i principali vantaggi delle diverse tipologie di manto erboso in produzione. Paspalum vaginatum ha un aspetto splendido nei mesi estivi e autunnali, esplica un'ottima azione di soffocamento delle infestanti e di resistenza a patologie funginee.può essere traseminato con loietto ad ottobre per il perdurare della colorazione, ma tale apparentemente complessa operazione, in realtà molto semplice e per di più con cadenza biennale, ne limita l'utilizzo nel residenziale soprattutto di prime abitazioni. Dichondra ha l'innegabile plus della assenza di tosature e un aspetto splendido.

easy prato…..più facile non si può!


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